Un attracco alla banchina di un porto di mare
Un ulivo secolare dalle radici profonde
Quella terra rossa come il sole del vespro prima del tramonto
Un muretto a secco sostenuto da se
Il mormorio del mare nelle notti estive
Quel cielo limpido che appena lo vedi
ti senti a casa
Certe mani contadine segnate dalla fatica
che suonano
Negli occhi femminili e materni di donne
che cantano
Nel suono della voce umana quando vibra
Con le storie sagge di chi ha vissuto
una vita intera...
trovi legami che ti lasciano intravedere aderenze autentiche,
segni che brillano nei colori del quotidiano.

E cantare la voce della memoria...
E respirare la generosità della terra...

come una ventata di aria fresca che arriva.

Questo è uno di quegli attimi
in cui canta la memoria
e il canto ritorna alle sue origini,
si riappropria delle sue radici antiche
e trova luogo in me.